Gara vinta contro il Chievo, gol di Falco al 93’ e il Lecce sogna al cardiopalma

Per molti, quella con il Chievo poteva essere una vera e propria prova del nove. Una delle tante, in realtà, considerando la fase della stagione in corso, non certo avanzata né tantomeno decisiva. Eppure, c’è già chi chiede conferme, sicurezza, e più punti possibile. Sarà per il buono già fatto vedere in campo, o per la voglia di tornare subito in Serie A, resta il fatto che, sia dalla tifoseria che da parte della società, le aspettative non mancano e l’entusiasmo le alimenta. Per questo e non solo, il successo di venerdì scorso vale doppio.

E non conta tanto che il gol della vittoria contro il Chievo, quell’1-2 conquistato da Falco all’ultimo respiro, sia giunto solo nel finale; anzi, il successo nei minuti di recupero è testimone di una tensione che non svanisce nel corso della gara, è il volto di una squadra che ci crede fino alla fine senza accontentarsi di un pareggio, nemmeno quando quest’ultimo potrebbe sembrare il risultato più scontato e giusto.

A onor del vero, infatti, è necessario sottolineare anche la buona prova dei veneti, che dopo i primi 20 minuti di buon gioco subiscono il gol di Stepinski, sempre fra i più attivi e propositivi dei giallorossi. La risposta degli avversari arriva dopo una mangiata di secondi con Garritano, che va a segno e ristabilisce l’equilibrio.

Nel secondo tempo è il Lecce a spingere di più, ma il clima sembra proprio quello di una partita destinata a non proclamare nessun vincitore, assolvendo i contendenti con un punto a testa. Invece, quando meno te lo aspetti, anche se ci credi sempre, arriva il colpo a sorpresa del ritrovato Falco e allora si può esultare davvero, perché quei tre punti ci portano in vetta, a un primo posto provvisorio ma di rilievo. E considerando che il numero dieci di Pulsano si era già fatto spazio nella goleada contro la Reggiana, stavolta si può tranquillamente pensare al suo tiro come all’immagine di un Lecce testardo e ambizioso, come la città che rappresenta.

Nell'immagine: Filippo Falco (foto d'archivio di Pierluigi Pinto)