LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/II – 31 ottobre 2012)
“E’ stato strano vedere il volto di papŕ anziano”
“Quando sono entrata nella cappella ho sentito di aver fatto finalmente una cosa giusta. Ho un solo rammarico: avrei voluto farla molto tempo prima. Ma gli impegni di famiglia e la fattoria da portare avanti, mi hanno trattenuta. Oggi la mia felicità e la mia commozione, credetemi, sono indescrivibili”. Doreen dice queste parole mentre riceve l’abbraccio affettuoso di sua figlia Karen, dopo aver pregato dinanzi alla tomba del padre. Donna dai modi gentili, cordiali e con una spiccata personalità, per alcuni minuti è stata sopraffatta dall’emozione. Per oltre cinquant’anni per lei l’immagine del padre era quella dell’unica foto in suo possesso, ricevuta nel lontano 1960.
“Mi ha fatto un effetto particolare – dice – vedere la foto di mio padre anziano. Ho guardato milioni di volte la foto che lui mi ha dato e per me era quello il suo volto. So che mio padre mi ha amata tanto. Adesso vorrei soltanto abbracciare i miei fratelli. Non pretendo altro. Io voglio conoscere le persone che hanno il mio stesso sangue. E questo era anche il desiderio di mio padre, espresso nelle lettere che mi ha scritto”.
Un ruolo fondamentale in questa storia, è stato svolto da John Gorrod, docente di tossicologia farmacologica presso l’University of Essex. È stato lui, conterraneo e amico di famiglia, ad aiutare Doreen a realizzare il suo sogno di venire nel Salento per incontrare i suoi fratelli. Il professore, peraltro, da anni trascorre periodi di vacanza ad Ostuni, dove possiede un’abitazione. In questi giorni Doreen e la figlia Karen sono state sue ospiti.
“Ho fatto sei anni di ricerche – dice Gorrod – e questo è il momento finale. Ho mandato tante lettere, ma nessuno mi ha risposto. Il primo segnale di disponibilità ad aiutarci l’abbiamo ricevuto dalla Gazzetta del Mezzogiorno e quello che auspicavamo è finalmente accaduto. Quella di Kathleen e il prigioniero di guerra italiano è una storia molto romantica. Vivevano in una fattoria, nella campagna di Stoke by Nayland, in due distinte case, distanti venticinque metri l’una dall’altra. Era inevitabile che s’incontrassero. In questo posto fantastico si innamorarono e lei rimase incinta. Fu difficile per Kathleen affrontare, in quel periodo, la situazione perché aveva concepito una figlia al di fuori del matrimonio. Si potrebbe scrivere un romanzo. Adesso è compito dei fratelli di Doreen continuare questa bellissima storia, da questo momento finisce la nostra parte”.
“Mi ha fatto un effetto particolare – dice – vedere la foto di mio padre anziano. Ho guardato milioni di volte la foto che lui mi ha dato e per me era quello il suo volto. So che mio padre mi ha amata tanto. Adesso vorrei soltanto abbracciare i miei fratelli. Non pretendo altro. Io voglio conoscere le persone che hanno il mio stesso sangue. E questo era anche il desiderio di mio padre, espresso nelle lettere che mi ha scritto”.
Un ruolo fondamentale in questa storia, è stato svolto da John Gorrod, docente di tossicologia farmacologica presso l’University of Essex. È stato lui, conterraneo e amico di famiglia, ad aiutare Doreen a realizzare il suo sogno di venire nel Salento per incontrare i suoi fratelli. Il professore, peraltro, da anni trascorre periodi di vacanza ad Ostuni, dove possiede un’abitazione. In questi giorni Doreen e la figlia Karen sono state sue ospiti.
“Ho fatto sei anni di ricerche – dice Gorrod – e questo è il momento finale. Ho mandato tante lettere, ma nessuno mi ha risposto. Il primo segnale di disponibilità ad aiutarci l’abbiamo ricevuto dalla Gazzetta del Mezzogiorno e quello che auspicavamo è finalmente accaduto. Quella di Kathleen e il prigioniero di guerra italiano è una storia molto romantica. Vivevano in una fattoria, nella campagna di Stoke by Nayland, in due distinte case, distanti venticinque metri l’una dall’altra. Era inevitabile che s’incontrassero. In questo posto fantastico si innamorarono e lei rimase incinta. Fu difficile per Kathleen affrontare, in quel periodo, la situazione perché aveva concepito una figlia al di fuori del matrimonio. Si potrebbe scrivere un romanzo. Adesso è compito dei fratelli di Doreen continuare questa bellissima storia, da questo momento finisce la nostra parte”.
Rosario Faggiano