LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/II – 31 ottobre 2012)
LA STORIA – LA TENACE “FIGLIA DELLA GUERRA”
E così Doreen sconfisse il destino
Le lacrime sulla tomba del padre, incontrato una sola volta. Oggi l’abbraccio con i fratelli
La 68enne cittadina britannica nata dall’amore fra una contadina inglese e un prigioniero di guerra salentino ha già raggiunto la meta
All’appuntamento con il suo passato e con le sue radici Doreen Richardson non ha avuto a fianco i suoi fratelli. Ma è questione di poche ore e poi, finalmente, potrà abbracciarli. Avrebbe voluto conoscerli, dopo tanti anni di attesa, davanti alla tomba del comune genitore, ma ieri mattina non c’erano. Hanno voluto evitare, forse, il disagio di un incontro nel cimitero, luogo in questo periodo particolarmente frequentato (fra pochi giorni saranno commemorati i defunti). I suoi fratelli, però, si sono preoccupati di assicurare la presenza di una persona di fiducia, l’avvocato Filippo Carrozzo, che ha avuto cura di accogliere ed accompagnare gli ospiti inglesi nella cappella dove riposa Antonio (nome di fantasia), deceduto nel 2005. Appena arrivata nei pressi del cimitero del paese del Nord Salento dove ha vissuto suo padre, accompagnata dalla figlia Karen, dal professore universitario John Gorrod e da Giovanni Fasano (un amico di Ostuni che ha svolto il ruolo di interprete), la signora inglese è stata informata che l’incontro con i suoi fratelli ci sarebbe stato, ma non in quel luogo e a quell’ora. Avverrà nella mattinata di oggi, in un’altra località, perché domani Doreen dovrà rientrare in Inghilterra. Appresa la notizia dell’assenza dei congiunti, una leggera malinconia ha disegnato per pochi istanti il suo volto. Poi con grande emozione si è incamminata sul viale che conduce alla cappella gentilizia della famiglia di Antonio. Doreen, quindi, ha potuto realizzare un suo grande desiderio: pregare vicino alla tomba del genitore che ha incontrato soltanto una volta nella vita, in Inghilterra nel 1960, quando lei aveva appena sedici anni. Da quel momento quell’uomo, ai suoi occhi “bellissimo”, è rimasto sempre nel suo cuore. Di lui, in tutti questi anni, ha conservato la foto che le donò in quell’occasione; sul retro c’è una dedica: “Lot of love to Doreen from her father” (“con tanto amore a Doreen da suo padre”). E’ stata questa foto, la tenerissima dedica e le varie lettere che ha ricevuto da Antonio, che hanno accompagnato la sua esistenza, costantemente alimentata da una presenza idealmente importante che l’ha resa forte per tutta la vita. Frutto di una breve ed intensa storia d’amore fra sua madre, Kathleen Collier, e Antonio, prigioniero di guerra, Doreen da oggi ha “conquistato” definitivamente anche le sue origini italiane. Nella cappella, ha pregato visibilmente commossa; inizialmente accanto a lei c’era solo la figlia Karen. Poi si è aggiunto anche l’amico professor Gorrod. Il tutto è durato circa un’ora. Sono stati momenti unici ed emozionanti. Doreen, con il volto segnato ma felice per l’intensa esperienza appena vissuta, è poi uscita dal cimitero chiedendo di poter fare un giro per le vie del paese e di passare davanti all’abitazione del padre. Infine, con la Fiat Grande Punto dell’amico italiano Giovanni Fasano, il gruppo si è diretto verso Lecce per fare una breve visita alla città.
Poi, di nuovo, l’emozione dell’attesa per il secondo grande incontro di queste ore salentine: l’abbraccio con il fratello e la sorella che non ha mai visto.
Poi, di nuovo, l’emozione dell’attesa per il secondo grande incontro di queste ore salentine: l’abbraccio con il fratello e la sorella che non ha mai visto.
Rosario Faggiano