LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 3 dicembre 2011)

SALICE – Il segretario del Pd su “Generazione Salice”

“Dialogo con tutti ma niente pregiudiziali”

SALICE – “Il nostro paese ha bisogno di un progetto di sviluppo e non di salvatori della patria”. Emanuele Fina, dirigente provinciale e segretario cittadino del Pd, interviene all’indomani della nascita dell’associazione “Generazione Salice”. Quest’ultima, formata da un gruppo di giovani intenzionati a scendere in capo alle prossime comunali, nel dichiararsi contro qualsiasi personalismo, ha manifestato disponibilità a dialogare solo con chi condivide l’esigenza di promuovere il cambiamento. “Paletto” non lieve, soprattutto perché implica, dal punto di vista dell’associazione, un’automatica chiusura rispetto ad eventuali ricandidature di sindaco e assessori uscenti o di altri amministratori del recente passato.
“E’ nostra intenzione – dice Fina - segnare un tratto di discontinuità rispetto a ciò che abbiamo sbagliato o che avremmo potuto far meglio e da qui ripartire per rilanciare il nostro progetto per Salice; su questo punto siamo disposti a confrontarci con tutti. Il resto, a partire dalle pregiudiziali sui nomi, non interessa a noi e nemmeno ai cittadini”.
A questo punto, però, Fina aggiunge: “Salutiamo con favore la neonata associazione. La critica ai personalismi è già una buona base di partenza per un confronto franco che, da parte nostra, sentiamo l’esigenza di estendere anche al giudizio critico che i giovani di Generazione Salice hanno espresso nei confronti dell’attuale maggioranza per capire cosa, a loro giudizio, non è stato fatto e cosa si sarebbe potuto fare”.
Il segretario del Pd, dunque, chiarisce la linea del suo partito in vista della formazione della lista: “Abbiamo l’obiettivo di ampliare la maggioranza, non per un semplicistico calcolo elettorale, ma perché riteniamo indispensabile accorciare le distanze tra politica e società civile”. E infine si rivolge ai transfughi dello schieramento: “Sento il dovere di fare appello alle forze politiche che, sulla scia di vecchi rancori e divisioni, hanno scavalcato il tradizionale perimetro del centrosinistra. Le dinamiche politiche non possono essere schiacchiate dalla dimensione locale e snaturarsi in liste civiche ambigue che spesso altro non sono che accozzaglie politiche costruite contro qualcuno e non per qualcosa”.
Rosario Faggiano