LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/XIII - 12 maggio 2018)
SALICE – Il caso di “estromissione” della consigliera tiene banco
"Cuppone messa alla porta solo per la sua incoerenza"
SALICE – “Sonia Cuppone rivendica l’appartenenza ad un gruppo del quale sin dal primo momento non ha condiviso nulla”. Il sindaco Tonino Rosato ritiene la circostanza “grottesca” e la posizione della consigliera “incoerente”.
Eletta nella lista di maggioranza, Cuppone è stata collocata fuori dalla coalizione dall’Amministrazione. Decisione respinta al mittente dall’interessata la quale, nei giorni scorsi, ha ribadito che la sua “appartenenza o meno alla maggioranza consiliare non è, in assoluto, nella disponibilità di alcuno”.
Alla consigliera, che dopo le sue critiche sulle modifiche dello Statuto non viene più invitata alle riunioni di maggioranza, viene contestato anche il fatto di aver rilevato, in Consiglio, errori contabili su proposte di deliberazioni.
“Per un consigliere – dice Rosato - è sconveniente, a prescindere dalla sua collocazione, disquisire sui modi e sui comportamenti strumentalizzando le parole e i fatti”. Secondo il sindaco, per le sue critiche Cuppone utilizzerebbe espressioni da “vecchio dizionario politico che evidenziano una forma priva di qualsiasi contenuto, una polemica sterile e non costruttiva che presupporrebbe, se coerenza ci fosse, un prendere le distanze”.
“Cuppone – aggiunge - forse non sa che è il Consiglio che discute le proposte di delibere e che, quando occorre, queste ultime possono essere modificate con emendamenti, così come è successo nell’ultima seduta. Forse non sa che la sede preposta per la discussione e per sollevare eventuali obiezioni ad esse è, per i consiglieri di maggioranza, il pre-consiglio. Per quanto mi riguarda, senza alcuna supponenza, ho solo preso atto dei suoi comportamenti e disconoscendole la coerenza che proclama in ogni dove, le ho solo augurato buon lavoro là dove lei stessa, di fatto, si è collocata, ovvero nei banchi dell’opposizione”.
Rosario Faggiano
COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO TONINO ROSATO
(Integrale)
(Integrale)
Convinto che i problemi personali e quelli economici di ognuno di noi non siano di interesse della collettività, ritengo comunque opportuno chiarire alcuni aspetti che riguardano le esternazioni della Consigliera Cuppone.
Intanto, vorrei fosse chiaro che non ho mai avuto alcuna velleità di essere “padrone delle ferriere” e giammai ho preteso di disporre di altro, rispetto ai compiti e doveri che il mandato conferitomi richiede.
Consiglio invece, a chi mi considera “Sua Maestà”, la lettura del “Padrone delle ferriere” di Georges Ohnet: è una storia sentimentale e a tratti melodrammatica, che trovo particolarmente aderente al temperamento della Consigliera e che potrebbe anche rasserenarla e addolcirla, almeno quanto basta.
È sconveniente per un consigliere comunale, a prescindere dalla sua collocazione in maggioranza o no, disquisire sui modi e sui comportamenti strumentalizzando le parole e i fatti. Interlocutori poco seri, violenze verbali, supponenza e sciatteria.
Declinazioni di un vecchio dizionario politico che evidenziano una forma priva di qualsiasi contenuto, un polemica sterile e per nulla costruttiva, che peraltro presupporrebbe, se coerenza ci fosse, un allontanamento, un prendere le distanze ma invece… le parole rimangono contenitori vuoti e non seguono i fatti.
Anzi, quasi con accanimento terapeutico, la Consigliera Cuppone rivendica l’appartenenza ad un gruppo del quale sin dal primo momento non ha condiviso nulla. Grottesca, la circostanza.
Nel merito, e in relazione alle competenze per le quali Cuppone è stata invitata a far parte della coalizione, devo fare delle considerazioni.
Come mai, nonostante la sua accademica formazione giuridica, non conosca, o peggio non comprenda cosa il suo ruolo le consenta e cosa no.
Forse non sa che è il Consiglio Comunale che discute le “proposte di delibere” e che, quando occorre, queste ultime possono essere modificate con degli emendamenti, così come è successo nell’ultimo Consiglio.
Forse non sa che la sede preposta per la discussione delle proposte di deliberazione e per sollevare eventuali obiezioni ad esse è, per i consiglieri di maggioranza e per chi si riconosce in detto ruolo, il pre-consiglio e nelle riunioni propedeutiche allo stesso.
Faccio inoltre presente che, nel nostro ordinamento giuridico, gli atti amministrativi sono, per lo più - quando ricorrono le condizioni - illegittimi, e non è contemplata la categoria degli atti “invotabili”…
Dovrei soffermarmi anche sulla possibilità di nullità degli atti, che maldestramente la Consigliera paventa, ma credo possa riparare ripassando l’argomento sui suoi testi universitari. Tutto il resto, appartiene alla sua elucubrazione dei fatti.
Per quanto mi riguarda, senza alcuna supponenza, ho solo preso atto dei suoi comportamenti e disconoscendole la coerenza che proclama in ogni dove, le ho solo augurato buon lavoro là dove lei stessa – di fatto – si è collocata, ovvero nei banchi dell’opposizione.
Tonino Rosato