LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/IX - 30 ottobre 2016)
SALICE – Ordinanza dell’Amministrazione dopo il cedimento dell’antico stabilimento vinicolo “Ferrari”
Crolla il capannone in amianto, una "bomba" fra ville, case e condomini
Disposta la rimozione delle lastre di eternit “pericolose per la salute”
CENTRO ABITATO – I palazzi nascondevano la vecchia azienda ormai nel degrado
SALICE – Cade parte della copertura in eternit di un capannone ubicato nel centro abitato. E i residenti dell’area chiedono l’intervento della Polizia municipale.
Si tratta del vecchio stabilimento vinicolo “Ferrari” il cui accesso è in fondo ad una strada privata di un complesso condominiale di via Senatore De Castris (via Veglie).
Un tempo l’intera area era un unico immobile, formato dal capannone e da un antistante ampio terreno. Poi, negli anni ’80, i proprietari dello stabilimento (tutti residenti al Nord), decisero di alienare la zona dove sorge, appunto, il condominio. Da allora lo stabilimento, inattivo dagli anni ’70, è rimasto intercluso fra lo stesso condominio e altre proprietà private, divenendo praticamente “invisibile” ai più.
Qualche giorno fa, probabilmente a causa del maltempo, il crollo e l’allarme. Da qui la denuncia di una residente e il conseguente intervento dei vigili urbani i quali, verificata la situazione di pericolo “per la salute dei cittadini” a causa della presenza di lastre eternit rotte e la precarietà statica dell’intero stabile (quasi tutto con copertura in amianto), ha stilato rapporto all’Ufficio tecnico e al sindaco.
Giovedì scorso, dunque, è stata emessa apposita ordinanza urgente, a firma del vicesindaco Alessandro Ruggeri, per la rimozione delle coperture in eternit e la messa in sicurezza del fabbricato. I proprietari (eredi Ferrari) hanno 45 giorni di tempo per eseguire i lavori.
Il provvedimento è stato notificato anche al comandate della Polizia municipale Carlo Cicala, al Settore Ambiente della Provincia, all’Arpa, all’Asl e al Prefetto.
“In questi ultimi anni – dice Gaetano Ianne, consigliere di opposizione – diversi sono stati i reclami da parte dei cittadini residenti nella zona dello stabilimento. L’amianto è molto nocivo e vi è obbligo di bonifica e smaltimento. All’Arpa, all’Asl e a tutti gli altri organi competenti chiedo massima attenzione sulla vicenda”.
Si tratta del vecchio stabilimento vinicolo “Ferrari” il cui accesso è in fondo ad una strada privata di un complesso condominiale di via Senatore De Castris (via Veglie).
Un tempo l’intera area era un unico immobile, formato dal capannone e da un antistante ampio terreno. Poi, negli anni ’80, i proprietari dello stabilimento (tutti residenti al Nord), decisero di alienare la zona dove sorge, appunto, il condominio. Da allora lo stabilimento, inattivo dagli anni ’70, è rimasto intercluso fra lo stesso condominio e altre proprietà private, divenendo praticamente “invisibile” ai più.
Qualche giorno fa, probabilmente a causa del maltempo, il crollo e l’allarme. Da qui la denuncia di una residente e il conseguente intervento dei vigili urbani i quali, verificata la situazione di pericolo “per la salute dei cittadini” a causa della presenza di lastre eternit rotte e la precarietà statica dell’intero stabile (quasi tutto con copertura in amianto), ha stilato rapporto all’Ufficio tecnico e al sindaco.
Giovedì scorso, dunque, è stata emessa apposita ordinanza urgente, a firma del vicesindaco Alessandro Ruggeri, per la rimozione delle coperture in eternit e la messa in sicurezza del fabbricato. I proprietari (eredi Ferrari) hanno 45 giorni di tempo per eseguire i lavori.
Il provvedimento è stato notificato anche al comandate della Polizia municipale Carlo Cicala, al Settore Ambiente della Provincia, all’Arpa, all’Asl e al Prefetto.
“In questi ultimi anni – dice Gaetano Ianne, consigliere di opposizione – diversi sono stati i reclami da parte dei cittadini residenti nella zona dello stabilimento. L’amianto è molto nocivo e vi è obbligo di bonifica e smaltimento. All’Arpa, all’Asl e a tutti gli altri organi competenti chiedo massima attenzione sulla vicenda”.
Rosario Faggiano