LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/VIII – 27 aprile 2016)

VEGLIE – Tre consiglieri criticano i metodi degli assessori e chiedono al sindaco Claudio Paladini di poter partecipare attivamente al governo cittadino

Crepa in maggioranza: "Giunta immobile"

Crepa in maggioranza:
La reazione del grillino Cirillo: “Un urlo di disperazione rispetto al nauseabondo modo di fare politica”






VEGLIE – Maretta in maggioranza. Tre consiglieri comunali, Gigi Spagnolo, Stefania Rapanà e Cosimo Vetrano, criticano la Giunta e chiedono al sindaco Claudio Paladini di essere “guida coraggiosa per il cambiamento e di non lasciare appassire tutto con l’immobilismo”.

I consiglieri sono usciti allo scoperto con una lettera pubblica indirizzata al primo cittadino. Ad un anno dalle elezioni, che ha segnato il trionfo della lista “La svolta con Paladini”, Spagnolo, Rapanà e Vetrano non si sentono più rappresentati dall’esecutivo formato, a loro dire, da persone che agiscono secondo vecchi costumi politici caratterizzati da scelte fatte nelle “segrete stanze”.

“Un modo di fare – scrivono i consiglieri a Paladini - che taglia fuori persino i tuoi cari nuovi consiglieri, che verbalmente difendi a spada tratta ma che nei fatti non tuteli, anzi! Consiglieri che a fronte di un lavoro svolto con impegno e passione si vedono sovente contrapporre infantili e pretestuosi atti ostruzionistici da parte di alcuni tuoi fidatissimi assessori. Caro sindaco, noi consiglieri siamo stanchi di questo autolesionismo, vogliamo lavorare per la nostra comunità tutta, vogliamo anche assieme ai cittadini essere protagonisti del cambiamento che Veglie merita. Il tempo delle deleghe è finito. I tuoi consiglieri, quelli che ti sostengono e che non parlano male di te alle tue spalle, vogliono poter dire la loro e fare la propria parte nella gratuità del servizio alla comunità rinunciando a qualsiasi compenso, purché alla pari con gli assessori”.

Quello dei tre consiglieri sarebbe, secondo Pasquale Cirillo, del metetup M5S, “un urlo di disperazione, rispetto al “nauseabondo e logoro modo di fare politica”.

A parere dell’esponente grillino, Paladini non sarebbe in grado di amministrare perché attorniato da un “manipolo di squali”. A ciò si aggiungerebbe l’assenza di “un progetto politico fattibile per il paese”.

Cirillo conclude con un appello al sindaco: “Raccolga tutte le Sue forze, focalizzi la meta che è il bene di Veglie, offra una nuova possibilità ai vegliesi di risollevarsi dall'attuale torpore, si diriga dal Prefetto e rassegni le sue dimissioni”.
Rosario Faggiano




Nella foto: il sindaco Claudio Paladini