ROSARIOFAGGIANO.IT - NEWS – 23 settembre 2020

SALICE - P.P. si è sottoposto per primo al tampone

Covid, il dipendente comunale positivo: “Su di me voci infondate e false”

Covid, il dipendente comunale positivo: “Su di me voci infondate e false”
L’amarezza per il post del sindaco Rosato: “Ha pubblicato la lettera all’Asl con il mio nome, ora deve pubblicamente riconoscere di aver sbagliato”


SALICE – “Il mio comportamento è stato responsabile e profondamente rispettoso dei colleghi e dei concittadini. Per tale ragione non merito di passare come untore e di essere destinatario di congetture e falsità”. È lo sfogo di P.P., il dipendente comunale che per primo, venerdì scorso, si è sottoposto al tampone per il Covid 19 risultando positivo.

La sua amarezza deriva dal fatto che, dopo la sua autosegnalazione agli amministratori di Salice, sarebbero circolate in paese (e anche fuori paese) una serie di “voci” a suo danno. Voci ulteriormente alimentate dalla notizia di altri due casi positivi al Coronavirus (un assessore e un altro dipendente comunale), riscontrati a seguito della disposizione del sindaco Tonino Rosato di sottoporre a tampone tutti i dipendenti e gli amministratori.

Il “focolaio” Covid in municipio, ha determinato in paese preoccupazione e, nonostante il sindaco Rosato abbia raccomandato “di avere comportamenti all’insegna della prudenza e del non allarmismo” e “di non diffondere notizie non veritiere e supposizioni personali”, quest’ultime sembrano invece aver “girato” a ruota libera. E molte riguarderebbero, appunto, il malcapitato P.P. il quale, deluso per essere stato messo all’indice, si sofferma su quanto avvenuto in questi giorni.

“Il 10 settembre – dice – appena ho avvertito iniziali sintomi, mi sono assentato dal lavoro, prendendo prima due giorni di ferie e, su prescrizione del medico, un periodo di malattia. Fin dal primo momento ho seguito i consigli del mio medico e, quando mi ha invitato a fare il tampone, ho subito accettato. Conosciuto l’esito positivo, è stata mia premura darne tempestiva comunicazione agli amministratori comunali. Dall’inizio della vicenda ho avuto contatti solo con i miei genitori i quali, peraltro, sono risultati negativi all’esame. Il mio comportamento, dunque, è stato dal primo momento responsabile”.

Premesso ciò, P.P. continua: “Non credo di meritare tutto ciò che è stato detto e scritto sui social”.

“La cosa che mi ha fatto più amareggiare – spiega – è il post che il sindaco Rosato ha pubblicato sulla sua pagina Facebook. Forse senza rendersi conto dell’inopportunità e dell’indelicatezza di quello che faceva, ha allegato al suo post alcuni documenti; fra questi anche la lettera all’Asl con la quale chiedeva il tampone per i dipendenti e gli amministratori comunali, facendo riferimento esplicito al mio caso, senza omettere il mio nome e altri dati sensibili. La lettera allegata al post, anche se successivamente è stata rimossa, è stata comunque vista da numerose persone. Dopo aver letto il documento, mi hanno chiamato anche amici di fuori regione. Inutile aggiungere che tutto ciò ha provocato, soprattutto a livello locale, il diffondersi di voci infondate. Hanno detto di tutto e di più, perfino che sono stato in Sicilia, in Sardegna e all’estero. In paese in questi giorni non si è parlato d’altro. Io non vado in vacanza dal 3 gennaio. Sono state diffuse, insomma, molte notizie false”.

Il dipendente comunale infine aggiunge: “Chi mi conosce sa del mio rispetto verso tutti. Il sindaco ha avuto modo di riscontrare i miei comportamenti corretti di sempre, compresi quelli che ho avuto in questa circostanza. Spero che adesso riconosca pubblicamente di aver sbagliato, riservandomi di valutare con attenzione quanto accaduto al fine di intraprendere eventuali altre iniziative a tutela della mia dignità personale”.
Rosario Faggiano