IL CORRIERE VINICOLO (n. 5 – pagg. 1 e 2– 6 febbraio 2012)
COMMISSIONI DI DEGUSTAZIONE – I ritardi della Regione Puglia e il braccio di ferro tra le Camere di commercio
Certificazioni, Lecce e Brindisi litigano, imprese paralizzate
Le aziende pugliesi chiedono alla Regione la proroga delle vecchie commissioni
Braccio di ferro fra Lecce e Brindisi per il controllo delle doc interprovinciali. In questi giorni, le Camere di commercio dei due capoluoghi si stanno confrontando (per non dire scontrando) per definire le sedi delle strutture di vigilanza sui vini “Salice Salentino” e “Squinzano”, oltre che sulle nuove Doc “Negroamaro di Terra d’Otranto” e “Terra d’Otranto”.
Al centro della disputa, che coinvolge tutte le aziende vinicole dell’area, c’è soprattutto la competenza riguardante la doc “Salice Salentino”. Entrambe le Camere di Commercio, sulla spinta delle rivendicazioni rappresentate dagli operatori, reclamano un riferimento provinciale sui controlli. Fra i due enti, in parole povere, non c’è accordo sull’ubicazione del comitato di certificazione, della commissione di degustazione e dell’organo decidente i ricorsi delle quattro doc. Questa vicenda, naturalmente, sta provocando una situazione di stallo che rischia di danneggiare le aziende vinicole le quali, a causa della ormai lunga transizione verso il nuovo sistema di vigilanza, non possono ottenere la certificazione per la commercializzazione dei vini, rimanendo di fatto bloccate.
Al momento, le vecchie strutture di controllo (a suo tempo autorizzate dal ministero ad operare in solido nelle due Camere di Commercio interessate), dopo l’entrata in vigore del decreto dell’11 novembre 2011, hanno dovuto interrompere l’attività in attesa dell’istituzione, da parte della Regione Puglia, della nuove Commissioni di degustazione. La Regione, peraltro, si è mossa in forte ritardo: solo il 23 gennaio scorso ha provveduto alla nomina di sei Commissioni, competenti rispettivamente per le Doc Cacc’e mmitte di Lucera, Orta Nova, Rosso di Cerignola, San Severo e Tavoliere delle Puglie (Commissione Puglia 1, presso la Ccia di Foggia); per le Doc e Docg Castel del Monte Bombino Nero, Nero di Troia Riserva e Rosso Riserva (Commissione Puglia 2, affidata a Valoritalia); per le Doc Barletta, Gioia del Colle, Gravina, Moscato di Trani e Locorotondo (Commissione Puglia 3, presso la Ccia di Bari); per le Doc Brindisi e Ostuni (Commissione Puglia 4, presso la Ccia di Brindisi); per le Doc e Docg Primitivo di Manduria, Colline Joniche Tarantine, Lizzano, Martina Franca e Aleatico di Puglia (Commissione Puglia 5, presso la Ccia di Taranto); per le Doc Nardò, Alezio, Copertino, Galatina, Leverano e Matino (Commissione Puglia 6, presso la Ccia).
Rimangono in sospeso, dunque, le Commissioni di degustazione delle quattro doc interprovinciali della Puglia meridionale. Nei giorni scorsi, presso l’assessorato regionale alle Politiche agroalimentari, è stato avviato un tentativo di mediazione. Attualmente sul tavolo vi sono due proposte. La Camera di commercio di Brindisi si candida a sede dei comitati di certificazione e dell’organo decidente i ricorsi, lasciando alla consorella di Lecce le commissioni di degustazione. Lecce, a sua volta, avanza la seguente proposta: a Brindisi avrebbero sede l’organo decidente i ricorsi per le Doc Salice Salentino e Negroamaro di Terra d’Otranto, nonché il comitato di certificazione e la commissione di degustazione per le Doc Squinzano e Terra d’Otranto; a Lecce, invece, avrebbero sede l’organo decidente i ricorsi per le Doc Squinzano e Terra d’Otranto, oltre che il comitato di certificazione e la commissione di degustazione per le Doc Salice Salentino e Negroamaro di Terra d’Otranto.
In attesa di trovare una soluzione condivisa, intanto, durante una recente riunione presso la Camera di commercio di Lecce, per non rischiare l’impasse, le aziende vinicole hanno chiesto alla Regione la proroga delle vecchie commissioni di controllo.
Al centro della disputa, che coinvolge tutte le aziende vinicole dell’area, c’è soprattutto la competenza riguardante la doc “Salice Salentino”. Entrambe le Camere di Commercio, sulla spinta delle rivendicazioni rappresentate dagli operatori, reclamano un riferimento provinciale sui controlli. Fra i due enti, in parole povere, non c’è accordo sull’ubicazione del comitato di certificazione, della commissione di degustazione e dell’organo decidente i ricorsi delle quattro doc. Questa vicenda, naturalmente, sta provocando una situazione di stallo che rischia di danneggiare le aziende vinicole le quali, a causa della ormai lunga transizione verso il nuovo sistema di vigilanza, non possono ottenere la certificazione per la commercializzazione dei vini, rimanendo di fatto bloccate.
Al momento, le vecchie strutture di controllo (a suo tempo autorizzate dal ministero ad operare in solido nelle due Camere di Commercio interessate), dopo l’entrata in vigore del decreto dell’11 novembre 2011, hanno dovuto interrompere l’attività in attesa dell’istituzione, da parte della Regione Puglia, della nuove Commissioni di degustazione. La Regione, peraltro, si è mossa in forte ritardo: solo il 23 gennaio scorso ha provveduto alla nomina di sei Commissioni, competenti rispettivamente per le Doc Cacc’e mmitte di Lucera, Orta Nova, Rosso di Cerignola, San Severo e Tavoliere delle Puglie (Commissione Puglia 1, presso la Ccia di Foggia); per le Doc e Docg Castel del Monte Bombino Nero, Nero di Troia Riserva e Rosso Riserva (Commissione Puglia 2, affidata a Valoritalia); per le Doc Barletta, Gioia del Colle, Gravina, Moscato di Trani e Locorotondo (Commissione Puglia 3, presso la Ccia di Bari); per le Doc Brindisi e Ostuni (Commissione Puglia 4, presso la Ccia di Brindisi); per le Doc e Docg Primitivo di Manduria, Colline Joniche Tarantine, Lizzano, Martina Franca e Aleatico di Puglia (Commissione Puglia 5, presso la Ccia di Taranto); per le Doc Nardò, Alezio, Copertino, Galatina, Leverano e Matino (Commissione Puglia 6, presso la Ccia).
Rimangono in sospeso, dunque, le Commissioni di degustazione delle quattro doc interprovinciali della Puglia meridionale. Nei giorni scorsi, presso l’assessorato regionale alle Politiche agroalimentari, è stato avviato un tentativo di mediazione. Attualmente sul tavolo vi sono due proposte. La Camera di commercio di Brindisi si candida a sede dei comitati di certificazione e dell’organo decidente i ricorsi, lasciando alla consorella di Lecce le commissioni di degustazione. Lecce, a sua volta, avanza la seguente proposta: a Brindisi avrebbero sede l’organo decidente i ricorsi per le Doc Salice Salentino e Negroamaro di Terra d’Otranto, nonché il comitato di certificazione e la commissione di degustazione per le Doc Squinzano e Terra d’Otranto; a Lecce, invece, avrebbero sede l’organo decidente i ricorsi per le Doc Squinzano e Terra d’Otranto, oltre che il comitato di certificazione e la commissione di degustazione per le Doc Salice Salentino e Negroamaro di Terra d’Otranto.
In attesa di trovare una soluzione condivisa, intanto, durante una recente riunione presso la Camera di commercio di Lecce, per non rischiare l’impasse, le aziende vinicole hanno chiesto alla Regione la proroga delle vecchie commissioni di controllo.
Rosario Faggiano
NB: Articolo pubblicato sul settimanale “Il Corriere vinicolo” di Milano (n. 3 del 6 febbraio 2012) andato in stampa il 31 gennaio 2012, poche ore prima del nuovo provvedimento della Regione che, in attesa di un accordo fra le Camere di commercio di Lecce e Brindisi per la vigilanza sulle Doc Salice Salentino e Squinzano, ha sboccato la situazione concedendo una proroga (fino a marzo) all’attività delle vecchie strutture di controllo.