LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/X - 9 maggio 2017)

SALICE – Guerra aperta fra il candidato di “Uniti per Salice” e il sindaco uscente. Tutta colpa di una richiesta respinta

Centro polifunzionale negato? È lite

Centro polifunzionale negato? È lite
Tondo: “Vietato l’uso per fini politici durante la campagna elettorale”. Rosato: “Ci impediscono di manifestare il nostro pensiero”







SALICE – Campagna elettorale già scoppiettante ed aspra. Tonino Rosato, candidato sindaco della civica “Uniti per Salice”, accusa l’Amministrazione uscente di aver privato la sua lista del diritto “di manifestare liberamente il proprio pensiero”. L’attacco, sferrato soprattutto sui social, nasce dalla mancata concessione del Centro polifunzionale, richiesto per presentare la sua squadra.

Contro il provvedimento di diniego, “Uniti per Salice” ha prima chiesto un incontro con il prefetto e poi promosso, all’esterno della struttura in cui doveva tenersi la manifestazione, un sit-in di protesta.

Secondo il sindaco uscente Pippi Tondo, questa reazione sarebbe stata “esagerata, pretestuosa e fuori luogo”, organizzata solo per “conquistare un po’ di visibilità”.

«Per noi – scrive Rosato sui social - la democrazia è uno stile di vita; per loro, è come le luci di Natale: a intermittenza. Per qualcuno diventa una “alta prova di democrazia” quando il popolo si adegua docilmente alla volontà dell’élite illuminata, si trasforma in un “abuso di democrazia” quando il popolo osa contraddire le indicazioni della stessa».

«Rosato – replica Tondo – ha travisato i fatti, tentando di far credere che l’Amministrazione abbia voluto ostacolarlo. In realtà lui sa bene che non è così».

Il primo cittadino, quindi, spiega i vari passaggi, citando, in primo luogo, due note, entrambe riguardanti la richiesta di utilizzo del Centro polifunzionale per il 6 maggio. La prima, dell’associazione “L’iniziativa” (facente capo a Rosato), dell’11 aprile (ma acquisita il giorno successivo con protocollo 3983); la seconda, di “Uniti per Salice”, del 12 aprile (protocollo 4039 del 13 aprile). Ebbene, stando a Tondo, l’iniziale autorizzazione, del Responsabile dei Servizi sociali, riguarda solo la prima richiesta. Sulla seconda, invece, il Responsabile degli Affari istituzionali, successivamente si è espresso negativamente.

«L’istanza – aggiunge Tondo – non poteva essere accolta a seguito del mio provvedimento del 27 aprile, adottato ai sensi della normativa che impone, in occasione di campagne elettorali, di individuare il locale comunale destinato a manifestazioni politiche. Non c’è stato, dunque, alcun disegno contro Rosato. Lo abbiamo invitato, anzi, a fare richiesta gratuita del locale scelto, ovvero della palestra di via Fontana».
Rosario Faggiano