IL CORRIERE VINICOLO (pag. 21 - 18 luglio 2016)

CELLINO SAN MARCO

Cantina Due Palme inaugura il 24° punto vendita

Cantina Due Palme inaugura il 24° punto vendita






CELLINO SAN MARCO (Brindisi) – “Appena archiviata la riapertura della cantina di Arnesano e Monteroni tagliamo un nuovo nastro per ridare vita ad uno storico contenitore. La cantina ex Riforma fondiaria è stata acquisita dalla Due Palme nel 2004, per incorporazione. Fu la nostra prima operazione di acquisizione e oggi abbiamo l’orgoglio di riaprire i battenti della struttura per ridare nuova linfa al sogno dei nostri viticoltori”.

Così Angelo Maci, presidente di Cantine Due Palme, ha dato il via al “battesimo” del 24° punto vendita della cooperativa interprovinciale, realizzato nella cantina ex riforma fondiaria di Cellino San Marco, nata agli inizi degli anni ’50. Dopo i lavori di restauro riguardanti l’intera struttura, realizzati grazie a finanziamenti comunitari, lo scorso giugno è stato infatti inaugurato il nuovo e moderno showroom.

Ospite speciale della serata è stato Bruno Vespa – anche in veste di produttore vinicolo, proprietario di un’azienda di Manduria (“Masseria Li Reni”) - che ha condotto uno “speciale” del salotto di “Porta a Porta”, cui hanno partecipato Assunta De Cillis , direttore generale di Due Palme, Dario Stefàno, senatore ed ex assessore alle Politiche agricole della Regione Puglia, Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Salvatore De Luca, sindaco di Cellino San Marco, Salvatore Pulignano, direttore Bper Banca.

Presenti, oltre il presidente Maci, pure Paolo Maiorano e Maria Stella Baldari, entrambi soci produttivamente importanti di “Due Palme”.


“Sempre più – ha detto Stefàno – dobbiamo puntare sull’autoctonia e sulla qualità. La Puglia oggi è una regione affidabile grazie ai nostri imprenditori che hanno saputo investire sull’eccellenza produttiva”.

“La Puglia – ha confermato Cotarella – è fra le regioni del Sud con maggiori uve autoctone”. Una potenzialità di eccellenza che bisognerà utilizzare associandola alla passione e alla cultura del territorio, senza trascurare la ricerca scientifica.
 
Rosario Faggiano