LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/VIII – 5 settembre 2012)

VENDEMMIA-AUSTERITY – Un’annata difficile

Botte “piccola”, buon vino

Prevista una contrazione media del 20 per cento ma la qualità sarà eccellente
Per i bianchi flessione del 15-20 %, il Negroamaro in calo del venti mentre il Primitivo si attesterebbe su un meno 35%
Netto calo produttivo, ma uve di qualità superba. La vendemmia 2012 potrebbe rivelarsi “storica”. Per la prima volta, in Italia, a causa del lungo periodo di siccità che ha interessato tutte le regioni, la produzione di vino potrebbe scendere sotto la soglia dei 40milioni di ettolitri. Secondo le ultime stime Fedagri-Confcooperative, la variazione in negativo che si profila a livello nazionale potrebbe aggirarsi intorno al 7,7 per cento. Il dato più preccupante, però, riguarderebbe proprio la Puglia, ed in particolare il Salento che registrerebbe addirittura il 20 per cento in meno rispetto alla produzione di vino della passata annata. In Puglia, in pratica, si passerebbe dai 5,7 milioni di ettolitri del 2011 ai 4,6 milioni del 2012. Le stime Fedagri, considerate molto attendibili, sono state elaborate sulla base delle rilevazioni fornite dalle circa quattrocento cantine associate che rappresentano oltre il 50 per cento dell’intera produzione vinicola italiana.
“Ad oggi – dice il presidente di Fedagri Maurizio Gardini - se restano confermati tutti i dati in nostro possesso, potremmo avviarci verso il record negativo assoluto di 39,4 milioni di ettolitri di vino. Dal punto di vista qualitativo sarà, invece, un’ottima vendemmia. Le riduzioni più significative riguardano la Toscana, la Puglia, dove le diminuzioni del raccolto interessano in particolare le zone viticole del Salento, e il Veneto. Significative anche le riduzioni previste in Emilia Romagna, Umbria e Lombardia. Cali produttivi più contenuti si attendono nel Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e nel centro Italia. Produzione stabile in Sardegna e Abruzzo. Segno positivo solo per la Campania e per la Sicilia, regione che recupera il 20 per cento del proprio potenziale produttivo che era andato perduto lo scorso anno a causa del massiccio ricorso alle domande per la vendemmia verde, ovvero la distruzione dei grappoli prima della maturazione”.
Le previsioni riguardanti il Salento sono confermate dall’enologo Angelo Maci, presidente del Consorzio di tutela del “Salice Salentino doc” e delle Cantine “Due Palme”. Nell’area la vendemmia è iniziata ai primi di agosto, soprattutto con le uve a bacca bianca Chardonnay, Sauvignon e Fiano. E’ poi proseguita con gli internazionali (Syrah e Merlot) e con il Primitivo. La raccolta di quest’ultimo si è conclusa proprio in questi giorni. La vendemmia del Negroamaro, invece, è iniziata lunedì scorso. Si è cominciato con le uve degli impianti ad “alberello”, poi si passerà a quelle delle coltivazioni a spalliera.
“L’annata siccitosa del 2012 – spiega Maci – ha determinato una concentrazione zuccherina causata dalla disidratazione dell’acino. Per quanto riguarda i bianchi abbiamo avuto una resa del 15-20 per cento in meno rispetto al 2011. Ancora maggiore, fino al 35 per cento, è stato il calo per le varietà internazionali e per il Primitivo. Per il Negroamaro ci aspettiamo una diminuzione produttiva nella media pugliese, ovvero del 20 per cento in meno. Si è ridotta la quantità – precisa – ma è aumentata la qualità. Quest’ultima, nella nostra area, sarà eccezionale per tutte le tipologie di uve. Bisogna aggiungere che la diminuzione produttiva quest’anno ha interessato tutti i Paesi. A livello mondiale, pertanto, nei prossimi mesi la domanda di vino supererà l’offerta. Di conseguenza – conclude – ci sarà un aumento dei prezzi del prodotto venduto sia sfuso che in bottiglia”.
Rosario Faggiano