LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/IX – 2 novembre 2011)

SCUOLA RIVOLUZIONE IN ARRIVO – Al via il nuovo dimensionamento, che dovrà essere completato entro il 31 dicembre, è già stato avviato dalla Regione

Autonomia a rischio in 55 istituti, la scure della norma introdotta la scorsa estate si abbatte anche sul Salento

COSA PREVEDE LA LEGGE – Non saranno confermati i dirigenti scolastici nelle strutture con meno di cinquecento alunni
ALBA SASSO – “Operazione da coniugarsi con la qualità del servizio
Rivoluzione in arrivo nel sistema scolastico. Dal prossimo anno 55 istituti della provincia di Lecce potrebbero perdere l’autonomia per effetto della nuova norma, introdotta la scorsa estate con la legge 111/2011, che ha stabilito di non confermare dirigenti scolastici nelle scuole con meno di 500 alunni e di aggregare tutte le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado in istituti comprensivi con almeno mille alunni. Queste disposizioni, se da una parte determineranno una generale diminuzione delle istituzioni autonome per effetto dei nuovi parametri, dall’altra disegneranno anche una nuova “geografia scolastica” con l’eliminazione definitiva delle direzioni didattiche e delle scuole secondarie di primo grado. Dall’anno scolastico 2012-2013, insomma, sul territorio opereranno solo istituti comprensivi e scuole superiori. E’ il caso di precisare, per evitare equivoci, che la perdita dell’autonomia scolastica non comporterà l’automatica soppressione di plessi di materna, elementare, media o superiore (da questo punto di vista, invece, rimarrà tutto invariato). In altre parole, gli istituti interessati perderanno l’autonomia ma non i plessi. L’iter per il nuovo dimensionamento, che dovrà essere completato entro il 31 dicembre prossimo, è già stato avviato dalla Regione Puglia. Nell’attuale fase, in attesa dell’imminente emanazione delle apposite linee regionali di indirizzo, a vari livelli sono stati promossi momenti di confronto istituzionale con il coinvolgimento delle Province, dei Comuni, delle Istituzioni scolastiche, degli Uffici scolastici competenti e delle Organizzazioni sindacali. Anche in provincia di Lecce, su iniziativa di Palazzo dei Celestini, nei giorni scorsi si è tenuto un incontro con la partecipazione dei rappresentanti dei Comuni e dell’assessore regionale al Diritto allo Studio e Formazione Alba Sasso. Il quadro che sta emergendo è ancora in evoluzione. In particolare, i Comuni direttamente interessati dal dimensionamento scolastico, non hanno ancora le idee molto chiare sul da farsi. In provincia di Lecce attualmente operano 178 istituzioni scolastiche autonome, di cui 125 appartenenti al 1° ciclo (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) e 52 al 2° ciclo (secondaria di secondo grado). Fra queste, ben 39 hanno meno di 500 alunni (e quindi sottodimensionate rispetto ai parametri previsti dalla legge); le rimanenti hanno quasi tutte una popolazione scolastica fra i 500 e i 900 alunni. Quelle del 1° ciclo, come accennato, dovranno necessariamente aggregarsi per creare istituti comprensivi adeguatamente dimensionati con almeno mille alunni. Operazione, questa, che inevitabilmente determinerà la perdita di ulteriori autonomie scolastiche (si calcola circa 16). Di qui le difficoltà degli Enti locali (specialmente quelli più piccoli) i quali, per individuare possibili percorsi di aggregazione, dovranno fare scelte difficili ed attivare confronti con le istituzioni scolastiche presenti sul territorio e, ove necessario, accordi “solidaristici” con i Comuni limitrofi . Deve essere aggiunto, però, che la legge prevede eccezioni per le scuole ubicate nelle isole, nei Comuni montani e nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche dove (è il caso dei Comuni della Grecìa salentina) l’autonomia scolastica potrà essere mantenuta con almeno 500 alunni. Gli istituti con meno di 500 alunni, infine, saranno attribuiti in reggenza a dirigenti scolastici titolari di altre scuole.
La Puglia, che insieme a molte altre Regioni ha sollevato l’incostituzionalità della norma statale che ha introdotto i nuovi parametri per il mantenimento dell’autonomia scolastica, pur intendendo rispettare la legge, in attesa della decisione della Consulta, sembra comunque intenzionata ad applicare il provvedimento con una certa gradualità e “flessibilità”.
A tal proposito l’Assessore Sasso precisa “Il dimensionamento non può essere una mera operazione ragionieristica finalizzata a fare cassa, ma impone valutazioni ponderate delle singole situazioni logistico-funzionali, implica problemi di edilizia scolastica, tocca la carne viva delle persone coinvolte: gli studenti, le famiglie e gli operatori scolastici. Deve, in ogni caso, coniugarsi con la necessità di garantire la qualità del servizio scolastico. Per questo la Conferenza delle Regioni – conclude - con il documento approvato il 26 ottobre scorso, ha condiviso la necessità di considerare i parametri fissati dalla recente misura governativa come obiettivi da raggiungere, attraverso un percorso graduale, entro l’anno scolastico 2014-2015”.
 
Rosario Faggiano