LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/VIII – 18 luglio 2012)

SALICE – Dino Capoccia, di “Solidarietà e progresso”, spezza una lancia a favore dell’Amministrazione

“Aumento delle tasse necessario se si vuole evitare il dissesto finanziario”

SALICE – “L’imperativo per tutti, maggioranza e opposizione, è evitare il dissesto ”. Il rappresentante del gruppo di minoranza “Solidarietà e cambiamento”, Dino Capoccia, spezza una lancia a favore dell’azione di risanamento annunciata dall’Amministrazione la quale, a seguito della situazione disastrosa delle casse comunali e dei numerosi pignoramenti in corso, si è detta “costretta” a raddoppiare l’addizionale comunale Irpef (dal 4 all’8 per mille) e ad aumentare l’Imu sulla seconda casa (dal 7.60 al 10.60 per mille), nonché il ticket sulla mensa, sul trasporto scolastico e su altri servizi a domanda individuale.
“L’aumento delle tasse – dice Capoccia – è una strada obbligata. Chiunque avesse vinto le elezioni si sarebbe trovato costretto ad agire in questo modo per porre rimedio alla conclamata emergenza a condizione che, d’ora in avanti, ogni singola scelta economica sia oculata, lungimirante e fatta da amministratori che hanno voglia di spendersi per il bene comune. Non si possono chiedere sacrifici enormi ai cittadini senza avere la consapevolezza che, tappate le falle di tanti anni di errori, non se ne creino altre. Apprezzo la serietà e la voglia di mettere a posto le cose del sindaco Pippi Tondo, il quale, oltre a cercare giustamente la collaborazione di tutti, ha l’obbligo di assumersi la responsabilità di inaugurare una nuova stagione amministrativa dove ogni scelta sia, per quanto possibile, condivisa e non unilaterale, come nel recente passato è successo. La politica capisca una buona volta che il tempo della contrapposizione aspra e sterile è finita. Tutti ne prendano atto; si inizi a ragionare in maniera propositiva sempre, anche nella critica, nel rispetto delle responsabilità di ognuno. Dire che è sempre colpa di altri, o che spetta ad altri, non ha pagato e non pagherà” (ros.fag.)