Aquile senza ali
(Ed. Panico, Galatina, 1986)

Aquile senza ali

E' il primo libro di narrativa pubblicato da Rosario Faggiano. Contiene sei racconti: Nel Cielo (1982), Il Mangiamondo (1982), Soldato della Patria (1979), La vendetta (1979), L'innamorato folle (1980), Schiavo (1983).

Il volume contiene una breve nota introduttiva di Donato Valli e disegni dell'artista salicese Rino Fantastico.

Critiche e Recensioni

“Le situazioni e i personaggi attingono molto all’immaginoso, al paradossale, al surrealismo, ma hanno plasma e ombelico salentino, emergono e si muovono, con occhi avventurosi e impietosi insieme, su fondali e scenari grigi e melmosi, perché più che dalle nostre antiche paure e miserie, essi nascono dalle inquietitudini del presente, dal difficilissimo rapporto quotidiano, alimentato da tante mancate aspettative.”

Franco Colletta (Il biscegliese)


“L’esaltazione della scrittura vuole comunicare speranza, fiducia, desiderio e insieme condanna dell’ingiustizia, dell’emarginazione del sud.”

Anna Grazia D’Oria (L’immaginazione)


“Denominatore comune dei protagonisti, intanto figure espresse con un efficace tutto tondo, è una penosa condizione spirituale , e sociale nello stesso tempo, di sconfitta, che per germinare nel suo delinearsi, dalla caparbia volontà di male degli uomini, ma, in effetti, è il risultato amaro di un destino – che non sarebbe poi del tutto azzardato definire storico, anche per fornire un’altra chiave di lettura del libro – i cui agenti, per il proprio inesorabile compiersi, sono gli uomini, magari innocenti nella loro colpevole inconsapevolezza”

Enzo Panareo (Corriere)


“Lo stile è abbastanza puntuale e controllato, i mezzi espressivi sono efficaci e convincenti. Sono pagine queste, indubbiamente di tipo essenzialistico dei nostri tempi, racconti di vita, viva ed attuale.”

Gilberto Spagnolo (Lu Lampiune)


“Nei racconti di Faggiano vi è, in fondo, fiducia in un mondo migliore, desiderio di sconfiggere il dolore, l’ingiustizia, l’emarginazione. L’esasperazione conflittuale nella quale si muovono i personaggi, a volte condotta al limite del paradosso e del parossismo, è il correlato espressivo di tale stato d’animo.”

Donato Valli (dalla nota introduttiva al libro)