Il CORRIERE VINICOLO (pag. 2 – 22 novembre 2010)
Il presidente di Cantine Due Palme
Angelo Maci: Valorizzare le differenze
“Per essere competitivi nei mercati esteri bisogna saper raccontare il proprio territorio, insistere sull’autoctono, sulle tipicità e sulle differenze organolettiche dei vini italiani”. Angelo Maci, nella doppia veste di padrone di casa e di presidente del Consorzio di tutela del “Salice Salentino doc”, ha così delineato il modello di marketing e comunicazione che bisogna adottare per garantire efficaci punti di forza alle cooperative.
Nel suo intervento all’Assemblea di Cellino del 3 e 4 novembre, la prima in Puglia nella storia di Fedagri Confcooperative, il presidente delle Due Palme ha insistito molto sulla necessità di valorizzare, oltre che “la tradizione di eccellenza e di cultura che altrove non è possibile imitare”, anche le diversità e le denominazioni dei vitigni che sono certificati, garantiti e protetti nelle aree di produzioni specifiche.
Rispetto all’attuale situazione che vede l’agricoltura in affanno, ha poi aggiunto: “A mio avviso le cooperative italiane devono saper guardare all’estero con intelligenza, equilibrio e diversificazione. I nuovi scenari globali e i nuovi mercati che si affacciano con prepotenza alla finestra del nostro vecchio mondo, sono l’unica chiave di lettura possibile in un processo di crescita”.
A proposito della necessità di unirsi, Maci ha concluso citando l’esperienza della cooperativa “Due Palme” la quale, appunto, ha avuto successo nei mercati internazionali anche grazie all’accresciuta dimensione e capacità aziendale ottenuta a seguito della fusione, per incorporazione, di altre due cooperative di Cellino e San Pietro Vernotico.
Nel suo intervento all’Assemblea di Cellino del 3 e 4 novembre, la prima in Puglia nella storia di Fedagri Confcooperative, il presidente delle Due Palme ha insistito molto sulla necessità di valorizzare, oltre che “la tradizione di eccellenza e di cultura che altrove non è possibile imitare”, anche le diversità e le denominazioni dei vitigni che sono certificati, garantiti e protetti nelle aree di produzioni specifiche.
Rispetto all’attuale situazione che vede l’agricoltura in affanno, ha poi aggiunto: “A mio avviso le cooperative italiane devono saper guardare all’estero con intelligenza, equilibrio e diversificazione. I nuovi scenari globali e i nuovi mercati che si affacciano con prepotenza alla finestra del nostro vecchio mondo, sono l’unica chiave di lettura possibile in un processo di crescita”.
A proposito della necessità di unirsi, Maci ha concluso citando l’esperienza della cooperativa “Due Palme” la quale, appunto, ha avuto successo nei mercati internazionali anche grazie all’accresciuta dimensione e capacità aziendale ottenuta a seguito della fusione, per incorporazione, di altre due cooperative di Cellino e San Pietro Vernotico.
Rosario Faggiano