LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/XI - 24 dicembre 2016)
LECCE – L’iniziativa è stata promossa dalla cantina “Feudi di Guagnano”
Anche il vino può produrre socialità, Diploma di sommelier per 29 detenuti
Consegnati gli attestati ai reclusi nel carcere di Borgo San Nicola
LECCE - Diplomi di sommelier per ventinove detenuti. Si è concluso con la cerimonia di consegna degli attestati, il progetto “Il vino oltre ogni barriera” promosso dalla cantina “Feudi di Guagnano” in collaborazione con la Questura e la delegazione Ais di Lecce.
Diciannove uomini e dieci donne, reclusi presso il carcere “Borgo San Nicola”, sono diventati sommelier dopo uno specifico percorso di apprendimento avviato lo scorso ottobre.
L’iniziativa è stata sostenuta da Rita Russo, direttrice della Casa di reclusione, e dal questore di Lecce Pierluigi D’Angelo. I neo sommelier hanno acquisito tecniche per la degustazione, nozioni sulla millenaria storia del nettare di Bacco e basi per servire e abbinare le diverse tipologie di vino.
«Non è la prima volta - dice Gianvito Rizzo, amministratore di Feudi di Guagnano - che “produciamo socialità" oltre che vino. Tutto questo viene fatto nella consapevolezza che ciò che quotidianamente riceviamo dalla vita deve essere, anche se in piccola parte, restituito ai tanti che sono ai margini della società».
Durante la manifestazione, il questore D’Angelo ha espresso “soddisfazione ed orgoglio” per il contributo che alcuni poliziotti-sommelier hanno dato all’iniziativa.
“Apertura al territorio e contributo quotidiano alla riabilitazione del detenuto” sono i temi trattati dalla direttrice Russo e dal comandante della polizia penitenziaria Riccardo Secci,
I diplomi sono stati consegnati da Amedeo Pasquino, vicepresidente dei sommelier pugliesi. Quest’ultimo ha evidenziato il ruolo di Ais “nella promozione e diffusione della cultura del vino in contesti e luoghi fino a qualche tempo fa inimmaginabili”.
Diciannove uomini e dieci donne, reclusi presso il carcere “Borgo San Nicola”, sono diventati sommelier dopo uno specifico percorso di apprendimento avviato lo scorso ottobre.
L’iniziativa è stata sostenuta da Rita Russo, direttrice della Casa di reclusione, e dal questore di Lecce Pierluigi D’Angelo. I neo sommelier hanno acquisito tecniche per la degustazione, nozioni sulla millenaria storia del nettare di Bacco e basi per servire e abbinare le diverse tipologie di vino.
«Non è la prima volta - dice Gianvito Rizzo, amministratore di Feudi di Guagnano - che “produciamo socialità" oltre che vino. Tutto questo viene fatto nella consapevolezza che ciò che quotidianamente riceviamo dalla vita deve essere, anche se in piccola parte, restituito ai tanti che sono ai margini della società».
Durante la manifestazione, il questore D’Angelo ha espresso “soddisfazione ed orgoglio” per il contributo che alcuni poliziotti-sommelier hanno dato all’iniziativa.
“Apertura al territorio e contributo quotidiano alla riabilitazione del detenuto” sono i temi trattati dalla direttrice Russo e dal comandante della polizia penitenziaria Riccardo Secci,
I diplomi sono stati consegnati da Amedeo Pasquino, vicepresidente dei sommelier pugliesi. Quest’ultimo ha evidenziato il ruolo di Ais “nella promozione e diffusione della cultura del vino in contesti e luoghi fino a qualche tempo fa inimmaginabili”.
Rosario Faggiano