LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/VIII – 27 marzo 2016)
CANTINE DUE PALME – La nuova sfida per il presidente Maci ed i viticoltori della coperativa
"Amaluna", bollicine del Salento
Lo spumante ottenuto dalla vinificazione in bianco di uve di Negroamaro
Inaugurato il nuovo impianto di spumantizzazione di “Cantine Due Palme”. Gli oltre mille soci della cooperativa, operanti nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto, hanno ora a disposizione una nuova opzione produttiva che arricchirà ulteriormente la gamma aziendale formata da etichette dop “Salice Salentino”, “Primitivo di Manduria”, “Squinzano”, “Brindisi” e “Copertino”.
Nei giorni scorsi, a Cellino San Marco, alla presenza del presidente Angelo Maci, del Direttore generale Assunta De Cillis, del presidente regionale sommelier Rocco Caliandro e della giornalista Monica Caradonna, è stato presentato il primo spumante extra dry prodotto interamente in cantina. Si tratta di “Amaluna”, ottenuto dalla vinificazione in bianco di uve di Negroamaro.
Per Maci e i viticoltori della cooperativa rappresenta la sfida del futuro perché ha l’ambizione di dimostrare, in un momento di successo a livello mondiale delle bollicine italiane, che lo spumante Negroamaro può reggere il confronto con qualsiasi altro prodotto nazionale ed internazionale.
“È sicuramente un traguardo significativo per la nostra cantina – spiega Maci - considerato l’impegno economico di rilievo che ha richiesto. Un investimento in cui abbiamo creduto da subito perché riteniamo che il Negroamaro, vitigno dinamico e dalla grande versatilità, abbia tutte le potenzialità per poter dar vita a uno spumante territoriale di facile appeal e di gradimento trasversale. Una bollicina del Salento che si attesta su una fascia di mercato media e che si rivolge a tutti”.
“Un prodotto facile e giovane – aggiunge De Cillis – che sarà posizionato in un mercato ben preciso. Vogliamo conquistare l’horeca e il superhoreca”.
L’impianto di spumantizzazione, costruito nella sede di Cellino San Marco, è costato 1.500.000 euro. E stato realizzato con un cofinanziamento pari al 50 per cento, nell’ambito dai fondi del Psr 2007- 2013.
Nei giorni scorsi, a Cellino San Marco, alla presenza del presidente Angelo Maci, del Direttore generale Assunta De Cillis, del presidente regionale sommelier Rocco Caliandro e della giornalista Monica Caradonna, è stato presentato il primo spumante extra dry prodotto interamente in cantina. Si tratta di “Amaluna”, ottenuto dalla vinificazione in bianco di uve di Negroamaro.
Per Maci e i viticoltori della cooperativa rappresenta la sfida del futuro perché ha l’ambizione di dimostrare, in un momento di successo a livello mondiale delle bollicine italiane, che lo spumante Negroamaro può reggere il confronto con qualsiasi altro prodotto nazionale ed internazionale.
“È sicuramente un traguardo significativo per la nostra cantina – spiega Maci - considerato l’impegno economico di rilievo che ha richiesto. Un investimento in cui abbiamo creduto da subito perché riteniamo che il Negroamaro, vitigno dinamico e dalla grande versatilità, abbia tutte le potenzialità per poter dar vita a uno spumante territoriale di facile appeal e di gradimento trasversale. Una bollicina del Salento che si attesta su una fascia di mercato media e che si rivolge a tutti”.
“Un prodotto facile e giovane – aggiunge De Cillis – che sarà posizionato in un mercato ben preciso. Vogliamo conquistare l’horeca e il superhoreca”.
L’impianto di spumantizzazione, costruito nella sede di Cellino San Marco, è costato 1.500.000 euro. E stato realizzato con un cofinanziamento pari al 50 per cento, nell’ambito dai fondi del Psr 2007- 2013.
Rosario Faggiano