LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/VIII – 3 giugno 2013)

GUAGNANO – L’ex consigliere Imperiale attacca l’Amministrazione

“Addio all’albergo diffuso e al recupero del centro storico”

“Qui si punta a sminuire il progetto Terre del Negroamaro”
GUAGNANO – “Silenzio tombale trasversale sul progetto di sviluppo locale varato dalla passata Amministrazione”. L’ex consigliere François Imperiale, uno dei fautori di “Guagnano centro – Terre del Negroamaro”, lancia l’allarme sulla possibilità che l’iniziativa possa essere messa da parte o completamente stravolta rispetto alle linee guida originarie.

Imperiale avanza il sospetto che vi sia la tendenza a ridurre il progetto ad un solo appuntamento annuale. I segnali ci sarebbero. Il Comitato tecnico operativo (Cto) per la realizzazione del progetto, infatti, sarebbe numericamente ridotto e impegnato nella programmazione solo dell’evento estivo “Premio Terre del Negroamaro”

Secondo Imperiale, insomma, nel tempo sarebbero divenuti secondari percorsi d’impegno per sostenere interventi di riqualificazione urbana del centro storico, iniziative per lo sviluppo dell’economia delle tipicità, lo sviluppo di “Guagnano paese albergo” e l’idea di creare il “Museo diffuso del Negroamaro”.

“Purtroppo – dice Imperiale - il Comitato si sta schiacciando sulla sola organizzazione della serata del Premio. Tutto ciò diventa ancora più grave se si pensa che nel frattempo si sono avuti a disposizione 159mila euro provenienti dal progetto di cooperazione transfrontaliera Wine Net. Con tali risorse si poteva intervenire per lo sviluppo di alcuni degli assi previsti dal progetto, invece ci ritroveremo l’ennesima struttura inutile come quella prevista a Villa Baldassarri con la creazione di un altro museo del vino. Ora aspettiamo con serenità la prossima edizione del Premio. La speranza è che gli attuali organizzatori possano essere supportati da una precisa ed univoca visione politico-programmatica dentro la quale collocare l’evento, riempiendolo di contenuti attinenti al progetto di cui è figlio, senza essere schiavi solo di numeri ed incassi di una sola sera”.
Rosario Faggiano