LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/IX – 2 novembre 11)

Ecco tutte le istituzioni che non raggiungono il numero minimo di iscritti previsto dalla normativa approvata nei mesi scorsi

A Lecce coinvolte sei strutture

Ma alcune potrebbero salvarsi grazie al principio di “gradualità” reclamato dalle Regioni
Ecco, di seguito, le trentanove istituzioni con meno di 500 alunni che dal prossimo anno scolastico 2012-2013 potrebbero perdere l’autonomia. A Lecce rischiano l’Istituto tecnico commerciale “Costa” (355 studenti), l’Istituto d’arte (430), l’Istituto tecnico per geometri “Galilei” (458), l’Istituto professionale industria e artigianato “Marconi” (485), ma anche la Scuola di primo grado “Dante Aligheri” (226 alunni) e la Scuola di primo grado “Scipione Ammirato” (404). A Copertino, invece, perderebbero il dirigente scolastico l’Istituto comprensivo 2° Polo (478 alunni) e l’Istituto professionale per i servizi commerciali “Ilaria Alpi” (348 studenti). Le altre scuole della provincia interessate dal nuovo dimensionamento potrebbero essere: L’Istituto comprensivo di Andrano (422 alunni); l’Istituto comprensivo di Aradeo (484); l’Istituto comprensivo di Arnesano (401); l’Istituto comprensivo di Botrugno (426); la Scuola di primo grado “San Pompilio Pirrotti” di Campi Salentina (313); l’Istituto comprensivo di Castrignano dei Greci (309); l’Istituto comprensivo di Corigliano d’Otranto (472); l’Istituto comprensivo di Cutrofiano (495); l’Istituto comprensivo di Diso (420); l’Istituto d’Arte “Toma” di Galatina (482); la Scuola di primo grado “De Ferraris” di Galatone (481); l’Istituto superiore “Leonardo da Vinci” di Gallipoli (437); l’Istituto comprensivo “Livio Tempesta” di Guagnano (465); la Direzione didattica di Lizzanello (415); la Scuola di primo grado “Dante Alighieri” di Matino (341); la Scuola di primo grado “Tafuri” di Nardò (417); l’Istituto comprensivo di Nociglia (351); l’Istituto comprensivo di Otranto (409); l’Istituto professionale alberghiero di Otranto (428); l’Istituto superiore “Giannelli” di Parabita (419); l’Istituto superiore “Nino Della Notte” di Poggiardo (242); l’Istituto comprensivo di San Pietro in Lama (413); l’Istituto comprensivo di Sannicola (497); l’Istituto superiore di Squinzano (448); l’Istituto comprensivo di Supersano (433); la Scuola di primo grado “Elisa Springer” di Surbo (381); la Scuola di primo grado “De Blasi” di Taviano (438); l’Istituto comprensivo di Tiggiano (268); la Scuola di primo grado “Silone” di Ugento (357); la Scuola di primo grado “Don Innocenzo Negro” di Veglie (489); l’Istituto comprensivo di Zollino (355).
A queste scuole con meno di 500 alunni, dovrebbero aggiungersi almeno altri sedici Istituti comprensivi attualmente operanti con popolazione scolastica inferiore ai mille alunni. Questi ultimi potrebbero perdere l’autonomia a seguito delle aggregazioni previste dalla legge. E’ da precisare che alcune delle istituzioni attualmente operanti con popolazione scolastica di poco inferiore ai parametri, nel caso dovesse essere applicato il principio di “gradualità” reclamato dalle Regioni, potrebbero mantenere l’autonomia se dimostreranno che nel prossimo triennio saranno in grado di raggiungere la popolazione scolastica minima stabilita dalla normativa.
Rosario Faggiano