LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/IX - 15 luglio 2018)
SALICE/IL CASO – L’intervento sul simulacro del ‘700 è stato portato anche all’attenzione dell’arcivescovo, del provinciale dei Frati minori e del sindaco
L'aureola della discordia , “Così si rovina la statua “
“Un’inadeguata e vistosa raggiera, inconcepibile per un’opera antica”
SALICE - L’aureola sulla statua di Santa Elisabetta diventa un caso. C’è anche un “esposto” inviato alle autorità ecclesiastiche e cittadine. Il foro per inserire l’aureola non si sarebbe dovuto fare su un’opera antica.
Ma andiamo con ordine. Il gesto, deciso in occasione della recente festa in onore della “Madonna della Visitazione” (Santa Elisabetta fa parte del gruppo statuario ogni anno portato in processione), è stato ritenuto “grave” dall’artista Rino Fantastico e dallo studioso di storia locale Ciccio Innocente. Anche perché, stando ai due esperti, l’applicazione sarebbe avvenuta forando il capo del simulacro.
La segnalazione dell’inedito episodio è stata fatta all’arcivescovo di Brindisi monsignor Domenico Caliandro, al provinciale dei Frati minori padre Alfonso Polimena e al sindaco Tonino Rosato.
Fantastico ed Innocente, entrambi da sempre impegnati in attività sociali e culturali della Chiesa Madre e del Centro “Don Mario Melendugno”, sostengono che l’iniziativa costituirebbe un intervento “arbitrario”, voluto dalla Rettoria del Convento guidata da frate Sebastiano Sabato.
Tutto ciò, secondo i due esperti, avrebbe arrecato “un grave danno al capo di Santa Elisabetta, forandolo per applicare un’inadeguata raggiera dorata, inconcepibile per un'opera antica”. Il danno, inoltre, sarebbe anche “di immagine all'umile portamento della Santa”. “Facciamo notare – aggiungono - che la testa è una fine opera d'arte, scultura lignea di scuola napoletana del '700”. Per l’episodio, concludono, “siamo, assieme a gran parte della popolazione, sconcertati e costernati”.
A parere di Fantastico, condiviso da Innocente, “Il danno non è tanto il buco praticato, che non intacca la parte estetica e visibile, quanto l'applicazione di un'aureola ingombrante che è elemento di disturbo per la bellezza dell'opera settecentesca concepita senza aureola per evidenziare la centralità e la maestosità della Beata Vergine incoronata. Santa Elisabetta non ha l'aureola perché rappresenta l'umiltà della serva del Signore che si prostra dinanzi alla Madonna. Quindi anche un'aureola filiforme sarebbe inadeguata. Oggi chi osserva il gruppo statuario è distratto da questa aureolaccia, per cui l'occhio dell'osservatore è disturbato e non si posa immediatamente sul volto della Beata Vergine, ma su Santa Elisabetta. Si dovrebbe rispettare l'originalità dell'opera – conclude Fantastico - e rimuovere dal capo quell'obbrobrio appiccicato con superficialità e incompetenza”.
La festa “Madonna della Visitazione”, quest’anno giunta alla 341esima edizione (si è svolta dal 30 giugno al 3 luglio), è la più importante del paese. Alla lunga processione con il gruppo statuario (1 luglio) partecipano migliaia di fedeli, provenienti anche da fuori paese.
Ma andiamo con ordine. Il gesto, deciso in occasione della recente festa in onore della “Madonna della Visitazione” (Santa Elisabetta fa parte del gruppo statuario ogni anno portato in processione), è stato ritenuto “grave” dall’artista Rino Fantastico e dallo studioso di storia locale Ciccio Innocente. Anche perché, stando ai due esperti, l’applicazione sarebbe avvenuta forando il capo del simulacro.
La segnalazione dell’inedito episodio è stata fatta all’arcivescovo di Brindisi monsignor Domenico Caliandro, al provinciale dei Frati minori padre Alfonso Polimena e al sindaco Tonino Rosato.
Fantastico ed Innocente, entrambi da sempre impegnati in attività sociali e culturali della Chiesa Madre e del Centro “Don Mario Melendugno”, sostengono che l’iniziativa costituirebbe un intervento “arbitrario”, voluto dalla Rettoria del Convento guidata da frate Sebastiano Sabato.
Tutto ciò, secondo i due esperti, avrebbe arrecato “un grave danno al capo di Santa Elisabetta, forandolo per applicare un’inadeguata raggiera dorata, inconcepibile per un'opera antica”. Il danno, inoltre, sarebbe anche “di immagine all'umile portamento della Santa”. “Facciamo notare – aggiungono - che la testa è una fine opera d'arte, scultura lignea di scuola napoletana del '700”. Per l’episodio, concludono, “siamo, assieme a gran parte della popolazione, sconcertati e costernati”.
A parere di Fantastico, condiviso da Innocente, “Il danno non è tanto il buco praticato, che non intacca la parte estetica e visibile, quanto l'applicazione di un'aureola ingombrante che è elemento di disturbo per la bellezza dell'opera settecentesca concepita senza aureola per evidenziare la centralità e la maestosità della Beata Vergine incoronata. Santa Elisabetta non ha l'aureola perché rappresenta l'umiltà della serva del Signore che si prostra dinanzi alla Madonna. Quindi anche un'aureola filiforme sarebbe inadeguata. Oggi chi osserva il gruppo statuario è distratto da questa aureolaccia, per cui l'occhio dell'osservatore è disturbato e non si posa immediatamente sul volto della Beata Vergine, ma su Santa Elisabetta. Si dovrebbe rispettare l'originalità dell'opera – conclude Fantastico - e rimuovere dal capo quell'obbrobrio appiccicato con superficialità e incompetenza”.
La festa “Madonna della Visitazione”, quest’anno giunta alla 341esima edizione (si è svolta dal 30 giugno al 3 luglio), è la più importante del paese. Alla lunga processione con il gruppo statuario (1 luglio) partecipano migliaia di fedeli, provenienti anche da fuori paese.
Rosario Faggiano
Nella foto: edizione 2018 della festa-fiera "Madonna della Visitazione", la statua di Santa Elisabetta con l'aureola applicata quest'anno