LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/II – 22 novembre 2012)

ECONOMIA/SALENTO DA BERE – Uve maturate in condizioni climatiche perfette. Il raccolto segna però un -20% rispetto al 2011

Vendemmia da record

Qualità mai così elevata ma con un sensibile calo qualitativo
L’ENOLOGO ANGELO MACI: “Possiamo parlare di un’ottima annata; i vigneti hanno richiesto poche cure ed i risultati si preannunciano eccellenti”. PIERNICOLA LEONE DE CASTRIS: “Avremo bianchi e rosati estremamente aromatici. Bene anche i rossi che restano i nostri principali ambasciatori”
Molta qualità e poca quantità. Questa la doppia faccia della medaglia della vendemmia 2012. E’ stata un’annata storica, caratterizzata da uve maturate in condizioni climatiche favorevoli e in perfetto stato sanitario, ma anche in condizioni di forte stress termico ed idrico a causa delle elevate e prolungate temperature primaverili ed estive accompagnate da assenza pressoché totale di piogge. Fattori, questi, che hanno determinato, da una parte, un prodotto finale eccellente per tutte le tipologie di uva a bacca bianca e a bacca rossa, dall’altra una drastica riduzione della quantità raccolta (conseguente anche al minor peso del grappolo in seguito alla disidratazione degli acini), stimabile mediamente in meno 20 per cento rispetto all’anno scorso. Se si tiene conto che nel 2011 si ebbe un primo calo produttivo pari a meno 10-15 per cento, la situazione comincia ad essere davvero molto preoccupante. Sommando i cali registrati negli ultimi due anni, infatti, si ottiene il considerevole segno negativo complessivo pari a circa il 35 per cento. La riduzione produttiva, peraltro, non è dovuta soltanto all’andamento climatico, ma anche alla massiccia estirpazione dei vigneti (magari per far posto ai pannelli fotovoltaici), incoraggiata dagli incentivi comunitari e dall’abbandono degli allevamenti non più remunerativi, soprattutto quelli ad alberello pugliese. Quasi un tracollo produttivo, insomma, che potrebbe non essere compensato, dal punto di vista economico, dalla prospettiva di ottenere grandi vini bianchi e rosati, nonché vini rossi ben strutturati, certamente destinati all’invecchiamento. Per questa situazione, ma anche a causa dell’aumento dei costi di lavorazione e d’imbottigliamento, gli operatori potrebbero essere costretti ad aumentare i listini (anche del 5-10 per cento), col rischio di perdere competitività a livello internazionale e nell’ambito della grande distribuzione.
La vendemmia, in anticipo rispetto al 2011, ha avuto inizio nella prima metà di agosto con la raccolta delle uve Chardonnay, Verdeca e Fiano. Poi è stata la volta del Primitivo e, nella prima settimana di settembre, del Negroamaro. La stagione si è chiusa con la raccolta, fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, delle uve Aleatico e Moscato.
“E’ stata un’ottima annata – afferma l’enologo Angelo Maci, presidente delle Cantine Due Palme e del Consorzio di Tutela del “Salice Salentino doc” - anche se un po’ avara come quantità. Abbiamo avuto una stagione eccellente per la vite: il clima mite, le precipitazioni scarse e la buona ventilazione hanno consentito alle uve di maturare senza bisogno di cure particolari”.
Piernicola Leone de Castris, titolare dell’omonima Casa vitivinicola di Salice Salentino, aggiunge: “Avremo dei vini bianchi e rosati con una piacevole impronta aromatica e una gradevole freschezza. Anche per i rossi, ottenuti da uve Primitivo e Negroamaro, ci sono tutti i presupposti per l’ottenimento di prodotti ben strutturati e con un’elevata intensità colorante. Vini rossi, quindi, sicuramente destinati ad esaltare le grandi potenzialità del territorio”.
Paolo Leo, titolare della Cantina “Paolo Leo”, spiega: “Il Negroamaro è stato vendemmiato con tutti gli elementi che compongono la bacca (tannini, antociani, zuccheri ed acidi) in giusto equilibrio. Ciò consentirà, anche quest’anno, di ottenere un prodotto finale di eccellenza”.
“Per le basi spumante, le uve bianche e il Negroamaro destinato alla produzione di rosato – precisa Marco Mascellani, enologo della Leone de Castris - la raccolta è stata anticipata al fine di garantire una buona acidità e una piacevole impronta aromatica, aspetti fondamentali per la caratterizzazione delle suddette tipologie, che altrimenti sarebbe stato impossibile ottenere con un simile andamento stagionale”.
“Da anni – dice Sergio Leonardo, enologo della Cantina “Castello Monaci” di Salice Salentino - non si avevano delle concentrazioni in zuccheri così elevate. Si otterranno vini di elevata portata, con dei profumi pronunciati ed intensi di frutta macerata e con dei tannini molto presenti ma dolci e nello stesso tempo eleganti”.
Secondo Mario Petito, presidente della Cantina sociale cooperativa “Cupertinum” di Copertino, “è ancora troppo presto per dare un giudizio sui vini che usciranno da questa vendemmia, ma i profumi e la sanità delle uve di Negroamaro ci permettono di affermare che la nostra produzione di qualità avrà fragranza e struttura adeguata”.
Rosario Faggiano