LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/III – 9 aprile 2015)

GUAGNANO – Questa sera un confronto pubblico

"Salviamo gli ulivi, un altro modo è possibile"


GUAGNANO – “Salviamo gli ulivi, un altro modo è possibile”. Questo il tema dell’incontro pubblico informativo che oggi, alle 18, si terrà nel Museo del Negroamaro.

Al convegno, promosso da “Lab Omar Moheissi”, “FucinAsud” e Cianfrusoteca, interverranno Serafino Faggiano, consigliere dell’Ordine degli agronomi di Brindisi, Fabio Ingrosso, presidente Copagri, Maurizio Portaluri, medico e direttore della rivista “salutepubblica.net”, Gianni Capoccioni, missionario comboniano, Ivano Gioffreda, di “Spazi Popolari”. Introdurrà la giornalista Tiziana Colluto.

“Da qualche tempo – affermano gli organizzatori - in Puglia si parla in modo banalmente semplificato di emergenza xylella. Le misure adottate dalla Regione e dal commissario straordinario a tal proposito, prevedono l’eradicazione di un numero ingiustificato di alberi e l’uso di massicce dosi di veleni come contrasto sull’insetto vettore”.

Secondo i promotori, però, ad oggi non esisterebbero studi scientifici che dimostrino che la causa del disseccamento degli ulivi possa essere riconducibile alla xylella.

Da ciò una serie di interrogativi ai quali, durante l’incontro, si cercherà di dare una risposta. Primo fra tutti: perché un piano così drastico d’intervento su un batterio che ad oggi non trova ancora riscontri scientifici di patogenicità? (r.f.)



 



COMUNICATO STAMPA (integrale)
 
di Lab Omar Moheissi, FucinAsud e Cianfrusoteca



Da qualche tempo in Puglia, in modo banalmente semplificato, si parla di emergenza xylella, il batterio considerato causa del disseccamento dei nostri ulivi.

Le misure adottate dalla Regione Puglia e dal commissario straordinario, Giuseppe Silletti, a tal proposito, prevedono, come azioni di base, l’eradicazione di un numero ingiustificato di alberi e l’uso di massicce dosi di veleni da utilizzare come contrasto sull’insetto vettore.

Ad oggi, non esistono studi scientifici che dimostrino che la causa del disseccamento degli ulivi possa essere riconducibile alla xylella fastidiosa. Il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (CRA), ente di diritto pubblico del Ministero delle politiche agricole che raccorda tutti gli istituti di ricerca in materia, ne dà conferma per voce della direttrice, Marina Barba, la quale fa sapere che «è noto che la xylella produca dei disseccamenti, ma non sugli ulivi».

In termini scientifici, l’unico esperimento pubblicato è stato portato a termine in California nel 2010 ed ha dato esito negativo: la xylella non è risultata patogena sugli ulivi.
La leggerezza con cui si vorrebbe applicare il piano Silletti ad un problema che tocca il cuore di un’intera comunità, la drasticità dello stesso intervento non accuratamente accompagnato da prove scientifiche e la scarsa trasparenza sulle linee di intervento, sproporzionate e ingiustificate, adottate per frenare ciò che più correttamente viene definita con complesso del disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO) aprono gli spazi per diversi interrogativi:

– Perché un piano così drastico d’intervento su un batterio che ad oggi non trova ancora riscontri scientifici di patogenicità?

– Perché il piano si concentra esclusivamente sulla causa xylella, individuato tra l’altro su numero notevolmente esiguo rispetto ai campioni analizzati sulle piante colpite, tralasciando incomprensibilmente tutti gli altri fattori associati a tale complesso, quali i funghi patogeni del legno appartenenti a diversi generi (Phaeoacremonium, Phialophora, Acremonium) e insetti come il “Rodilegno giallo”?

– Perché non si tiene conto dei danni cagionati alla salute pubblica dall’uso smisurato di fitofarmaci, sui quali l’organizzazione mondiale della salute annovera tra le prime cause delle malattie tumorali?

– Perché non si incentiva una ricerca a tutto campo partendo da ipotesi di riduzione del danno all’interno di modelli di sostenibilità ambientale?

– Perché si continua a non considerare le buone pratiche agricole oltre a tutte quelle sperimentazioni che hanno condotto a fenomeni di ripresa vegetativa?

– Perché non è possibile valutare l’adozione di un piano d’intervento differenziato sugli ulivi secolari?

Queste sono solo alcune delle legittime domande alle quali non è data nessuna risposta.
In questi giorni, è cresciuta la mobilitazione contro questo tipo di ingiustificati interventi e si è rafforzata la consapevolezza sui rischi e la sproporzione delle misure proposte: disastrose, non solo sugli aspetti ambientali ed economici del territorio, ma addirittura pericolose per la salute pubblica di tutti gli abitanti.

Su questo, il Forum del Terzo Settore di Lecce, impegnato attivamente sull’argomento, ha avanzato sei proposte prudenti e di buon senso per affrontare il problema in maniera sostenibile, riducendo al minimo l’impatto sul territorio e sulla salute dei cittadini.Le riproponiamo di seguito, certi che possano rappresentare un’ottima base di discussione:

1. evitare di procedere ad eradicazioni indiscriminate di alberi sui quali non ci sono certezze scientifiche di malattia, colpendo in questo modo le economie dei proprietari, piccoli e grandi;

2. limitazioni e cautele assolute nell’uso dei fitofarmaci, prestando grande attenzione alle raccomandazioni provenienti dal mondo sanitario (vedi esposto della LILT);

3. salvaguardia degli ulivi secolari (intoccabili), individuando forme alternative per la loro protezione e per un piano di recupero della loro condizione;

4. diffusione delle buone pratiche agricole rispettose dell’ambiente e delle attività produttive, pratiche da sostenere sia con aiuti e sgravi agli agricoltori e ai piccoli proprietari, sia con specifici programmi di formazione/informazione capillari, paese per paese;

5. massiccio investimento della Regione Puglia e del Governo sulla occupazione giovanile nell’agricoltura pugliese e per il sostegno alle imprese agricole già colpite dal CoDiRO, prevendendo sgravi contributi alle aziende che li assumono e sgravi dell’IMU;

6. favorire, come avvertono importanti studiosi e accademici, la “convivenza” batterio-sistema ulivo, senza lasciarsi tentare da soluzioni impossibili di “distruzione definitiva” della xylella (strategie destinate al fallimento e, per altro, foriere di ulteriori potenziali pericoli per l’ambiente, il territorio e le comunità locali).

Su questi presupposti, incentrati su una diversa prospettiva, le associazioni, Lab Omar Moheissi, FucinAsud e Cianfrusoteca, intendono promuovere un pubblico incontro informativo.

Ne discuteremo con:

Serafino Faggiano – Agronomo, consigliere Ordine degli agronomi Brindisi
Fabio Ingrosso – Presidente Copagri
Maurizio Portaluri – Medico e Direttore della rivista salutepubblica.net
Gianni Capoccioni – Missionario Comboniano
Ivano Gioffreda – Contadino, Ass. Spazi Popolari
Introduce e Modera: Tiziana Colluto (giornalista de “ilfattoquotidiano.it”


Giovedì 9 aprile, c/o Museo del Negroamaro – ore 18.00 – Guagnano.