LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 28 febbraio 2013)

GUAGNANO – Alberi abbattuti nell’ambito della realizzazione del centro riabilitativo di Villa Baldassarri

L’Amministrazione decreta la fine di tre conifere e fa gridare l’opposizione allo scempio

VILLA BALDASSARRI – L’Amministrazione abbatte tre grandi alberi con più di mezzo secolo d’età: l’opposizione denuncia lo “scempio”. Il consigliere Massimiliano Guerrieri non ha gradito l’uso della motosega per liberare lo spazio antistante lo stabile comunale di via Birago.

L’immobile è attualmente interessato da lavori di adeguamento per la realizzazione di un Centro diurno socio-educativo e riabilitativo per diversamente abili. L’opera, finanziata dalla Regione Puglia attraverso l’Ambito territoriale sociale di Campi (fondi Fers 2007-2013), è stata progettata dal Comune (investimento complessivo 300mila euro). Gli alberi tagliati erano alti fusti appartenenti alla classe delle conifere. Secondo Guerrieri quelle grandi piante, tagliate d’emblée, rappresentavano un pezzo di storia della comunità e un habitat per la nidificazione degli uccelli.

“Se è ancora vero che una delle finalità istituzionali di un Comune è la valorizzazione del territorio – dice - allora si condividerà che tale processo non può e non deve avvenire cancellando i suoi principali tratti identitari. Non so se i nostri amministratori lo sanno: i luoghi hanno un’identità e un albero, soprattutto con una lunga storia di vita, è un elemento dell’identità di quel luogo. Se non ne sono consapevoli sappiano che hanno distrutto la memoria del luogo, la sua biografia. Per una violenza di siffatta gravità, la maggiore responsabilità politica la intravedo in un’operazione che, pur contemplando un profilo di un così elevato valore simbolico e non solo, non sente la necessità d’interpellare la comunità. Qualsiasi progetto che interviene con modifiche sostanziali all’assetto urbano di un luogo, per quanto importante possa essere, ha il dovere di ricorrere all’uso di strumenti di partecipazione. Nei progetti – conclude Guerrieri - vanno integrati tutti gli elementi d’identità dei luoghi, non abbattuti”.
Rosario Faggiano