LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/IX – 27 sett. 2011)

GUAGNANO – Opposizione e parte della maggioranza anticipano lo scioglimento del Consiglio comunale. “Hanno prevalso vecchi rancori e vendette”

In dieci firmano e cade Leone

“Andavano avanti come se nulla fosse, abbiamo deciso di staccare la spina”
Comune da commissariale malgrado il tentativo del sindaco di fare quadrato sull’eolico
GUAGNANO – Comune verso il commissariamento. Ieri mattina, intorno alle 10, sono state depositate le dimissioni contestuali di dieci consiglieri, ovvero la metà più uno dei componenti dell’Assemblea cittadina. L’atto, formalizzato nei modi di legge con l’obiettivo di determinare lo scioglimento del Consiglio, è stato sottoscritto da Gianni De Gaetanis e Guido Marzo (Cantiere democratico), Salvatore Guerrieri (Pd), Pino Rizzo e Francesco Taurino (Alleanza Puglia), François Imperiale, Cosimo Marcucci, Rodolfo Palazzo e Valerio Vitale (Sviluppo e solidarietà), Giovanni De Luca (indipendente). Il prefetto di Lecce, subito informato dal segretario comunale Benedetto Ceccarelli, ha già preso atto della situazione. E forse, entro domani, dopo l’adozione del decreto di scioglimento del Consiglio, potrebbe nominare il commissario straordinario che avrà il compito di guidare l’Ente fino alle elezioni anticipate della prossima primavera. La caduta dell’Amministrazione, ormai data per scontata dopo la fuoriuscita dei quattro consiglieri di Sviluppo e solidarietà, è giunta un po’ in anticipo rispetto alle previsioni del sindaco Fernando Leone (Pdl). Il primo cittadino, infatti, si aspettava di dover rassegnare le dimissioni dopo il 5 ottobre, data da lui scelta per la convocazione dell’ultima seduta del suo mandato.
“Nella Conferenza dei capigruppo del 15 settembre scorso – spiega Guerrieri, capogruppo Pd - consigliai al sindaco di dimettersi. Aggiunsi che questa sarebbe stata un’uscita elegante. Leone, sicuramente mal consigliato, rispose di no. Abbiamo staccato la spina ad un ammalato terminale, la cui agonia durava da diversi mesi”.
“Dopo aver lasciato al sindaco l’opportunità di dimettersi – aggiunge Imperiale, capogruppo di Sviluppo e solidarietà - abbiamo ritenuto necessario porre fine ad una Giunta che continuava a deliberare come se niente fosse accaduto e negando il dato politico più importante: l’ormai conclamata mancanza di numeri in Consiglio”.
L’assessore Salvatore Pezzuto, rappresentante del gruppo politico rimasto fedele a Leone, da parte sua replica: “A voler cercare delle valide ragioni che giustifichino la caduta di questa Amministrazione è impresa alquanto ardua. A poco è servito il manifesto, ricco di pretesti, del cosiddetto gruppo di Sviluppo e solidarietà. Mi rammarica il fatto che nel momento in cui si prospettava una battaglia importante contro l’eolico, all' impegno civico si preferisce la schermaglia per vecchi rancori e vendette personali che poco hanno a che fare con l'interesse pubblico. Avrei voluto veder cadere l’Amministrazione nell'Assise comunale, luogo delegato ai chiarimenti politici; ma, visto che la scelta è stata la piazza, in piazza i nostri concittadini avranno gli elementi per fare un'analisi sulle giuste cause. Probabilmente – conclude – la Giunta sarebbe potuta cadere sei mesi dopo l’insediamento, fatto che non si è verificato soltanto grazie al sacrificio costante del sindaco”.
Rosario Faggiano